mistico

L’esistenza umana, per essere completa, necessita di un atto di fede. L’amore è un atto di fede. Ma non è necessario amare qualcun altro per sentirsi bene. Anzi, è sempre pericoloso affidare se stessi a qualcuno, quando non si è capaci di bastare a sé.
Riconoscere se stessi come unità è un atto di fede, al pari del credere in Dio o chi per lui. Non è religione, giacché la religione è la negazione pratica della fede, fatta di regole e di rituali di confermazione e di sanzioni per i trasgressori. Non a caso, i mistici sono coloro che fuggono dalle chiese per dedicarsi totalmente alla ricerca dell’unità.
E’ necessaria una ricerca mistica verso noi stessi, la ricerca di unità che ci permetta di non avere paura di noi, per non averne degli altri.
Molto spesso il nostro donare agli altri è fatto per vedere noi stessi in loro, nella loro riconoscenza riconoscere la nostra bellezza, quella a cui però non riusciamo a credere da soli. Spesso razionalmente riconosciamo i nostri pregi, ma è nel profondo, nell’intimo della nostra essenza, che ci chiudiamo la strada ad un riconoscimento sincero. Non abbiamo fede in noi, e ciò ci condanna ad una affannosa e costante ricerca di conferme, ci condanna a donare noi stessi, ma a farlo egoisticamente per il bisogno di brillare della luce riflessa donataci dal nostro prossimo.
Quanta fatica ci vuole a riconoscere in quel riflesso la nostra luce? E’ difficile, ma necessario arrivare a comprendere che è fondamentale per la nostra esistenza renderci consapevoli della nostra luce, divenire noi stessi il sole del nostro sistema.

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